L’efficientamento energetico degli edifici pubblici
Cosa si intende per efficientamento energetico?
Con efficientamento energetico si fa riferimento agli interventi mirati a ottimizzare l’equilibrio tra i consumi energetici e l’emissioni di sostanze inquinanti. Questo permette di utilizzare meno energia, ridurre i costi in bolletta ma senza una riduzione delle prestazioni.
Quando è obbligatorio l’efficientamento energetico?
La Pubblica Amministrazione, infatti, a partire dal primo Gennaio 2014 (Direttiva Europea 2012/27/UE del 25/10/2012 sull’ Efficienza Energetica), è tenuta a rinnovare annualmente almeno il 3% della superficie coperta utile dei suoi edifici, sia occupati sia di proprietà.
Inoltre, a seguito dell’approvazione della Direttiva Case Green dell’UE, gli edifici pubblici e quelli non residenziali, dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2027 e la classe D entro il 2030.
Tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, ad eccezione dei nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche per i quali la scadenza è fissata al 2026.
Tutto questo è subordinato al recepimento degli Stati membri.
La classe energetica D corrisponde alla vecchia A+++
La classe E corrisponde alla vecchia classe A++
Perché è importante l’efficientamento energetico degli edifici pubblici?
È importante effettuare interventi di riqualificazione energetica per gli edifici pubblici al fine di permettere al comune di ridurre drasticamente i costi in bolletta, ottimizzare le performance dei consumi e conseguentemente poter utilizzare i fondi rimasti in maniera differente.
Esistono incentivi per i comuni, in fatto di efficientamento energetico?
Il Conto Termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Le pubbliche amministrazioni possono accedere a fondi per 400 mln di euro annui. Attraverso il seguente incentivo è possibile riqualificare gli edifici per migliorane le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi. Gli interventi coperti dall’incentivo del Conto Termico sono tutti quelli sopra elencati ad eccezione dell’installazione dei pannelli fotovoltaici che NON è incentivata!
L’incentivo varia a seconda della tipologia di edificio e di intervento che viene effettuato. Ad esempio, per municipi, biblioteche e palestre gli incentivi partono dal 40 al 65%. Diversamente per le scuole si arriva anche al 100% dell’incentivo.
Il Programma Regionale (PR) FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) ha diverse Priorità tra cui quella relativa a Transizione ecologica e resilienza che sosterrà in particolare l’efficientamento energetico di edifici pubblici ed imprese e la promozione delle energie rinnovabili, ma anche l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza dei territori, l’economia circolare, la protezione della biodiversità e degli ecosistemi naturali.
Quali interventi rientrano nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici?
Gli interventi che rientrano nell’ambito della riqualificazione energetica degli edifici pubblici sono molti, i principali rientrano nell’ambito di:
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- Coibentazione
- Sostituzione di infissi e introduzione di schermature (tende)
- Sostituzione Generatore termico
- Sostituzione dei sistemi di illuminazione (Relamping)
- Building Automation
- nZEB “Edifici a energia quasi zero”
- Impianti fotovoltaici
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Cosa può fare Coesa per te in ambito di efficientamento energetico?
Ci occupiamo di gestire interamente il progetto, dalla raccolta dei documenti, dello studio di fattibilità totalmente gratuito, alla progettazione e dei lavori, fino alla richiesta dell’incentivo. Ci occuperemo di calcolare la % di incentivo che copre l’importo lavori. Non c’è bisogno di trovare i giusti fornitori, il materiale o fare richiesta dell’incentivo del Conto Termico perché ci occupiamo noi interamente delle pratiche.
Inoltre, non sarà necessario sostenere costi di progettazione, basterà incaricarci dell’appalto di fornitura e ci occuperemo sia della pratica dell’incentivo che della cessione del credito. La PA pagherà la differenza tra importa fattura e importo incentivo e quindi riceverà uno sconto in fattura diretto.
Ad esempio, se l’incentivo è del 80%, la fattura di importo pari a 100.000 euro sarà scontata direttamente dell’80% e la PA dovrà pagare solamente il 20%, senza anticipare l’intera somma (che verrà anticipata da noi).